Utero

Situato nella pelvi, l’utero è un organo muscolare cavo che non solo nutre e protegge il feto durante la gravidanza, ma risulta centrale nel processo del ciclo mestruale e nella salute riproduttiva complessiva della donna.

L’utero

Utero

È un organo centrale nella fisiologia riproduttiva femminile, gioca un ruolo essenziale non solo nella gravidanza ma anche nel ciclo mestruale.

Questa struttura muscolare cava, strategicamente posizionata nella pelvi, è progettata per accogliere e sostenere lo sviluppo fetale, oltre a partecipare attivamente al delicato equilibrio ormonale della donna.

Anatomia

L’utero, situato nella cavità pelvica di una donna, si trova posteriormente alla vescica e anteriormente al retto.

Ha dimensioni variabili; in una donna che non ha avuto gravidanze, misura:

  • circa 7-8 cm in lunghezza;
  • 5 cm in larghezza;
  • 2,5 cm in spessore,

ma può cambiare dimensione e forma durante la gravidanza e il ciclo mestruale.

La parte inferiore, nota come collo dell’utero o cervice, collega l’utero alla vagina e svolge un ruolo cruciale nel mantenere la gravidanza, fungendo da passaggio per lo sperma e, durante il parto, dilatandosi per permettere il passaggio del bambino.

L’interno è rivestito da una mucosa speciale chiamata endometrio, che si ispessisce ogni mese in preparazione a una potenziale gravidanza e, in assenza di fecondazione, si sfalda durante il ciclo mestruale, causando le mestruazioni.

Il miometrio, un forte strato muscolare, costituisce la maggior parte della parete uterina, permettendo all’utero di espandersi durante la gravidanza e di contrarsi durante il travaglio.

Infine, il perimetrio è uno strato esterno sottile che riveste l’utero. Questa struttura complessa consente di svolgere la sua funzione principale di nutrire e proteggere il feto in crescita, oltre a partecipare attivamente al processo del ciclo mestruale.

Funzione

Le principali funzioni dell’utero includono:

  • ospitare e nutrire l’embrione e il feto durante la gravidanza, fornendo l’ambiente ideale per lo sviluppo del bambino;
  • partecipare al ciclo mestruale, con l’endometrio che si ispessisce in preparazione per una potenziale gravidanza e, in assenza di fecondazione, si sfalda provocando le mestruazioni;
  • facilitare le contrazioni durante il travaglio, grazie al suo strato muscolare, il miometrio, che aiuta a espellere il bambino durante il parto.

Le patologie dell’utero

Tra le patologie che possono coinvolgere l’utero si annoverano:

  • utero retroverso, una condizione comune dove l’utero è inclinato all’indietro verso la colonna vertebrale, spesso senza causare sintomi;
  • utero didelfo, una rara anomalia congenita in cui l’utero è diviso in due parti separate, potenzialmente influenzando la gravidanza;
  • miomi uterini, crescite benigne che possono variare in dimensione e causare sanguinamento abbondante, dolore pelvico e pressione;
  • tumori dell’utero, che possono essere benigni, come i fibromi, o maligni, come il carcinoma dell’endometrio, con sintomi e trattamenti che variano a seconda del tipo e della gravità;
  • prolasso uterino, una condizione in cui l’utero scende dalla sua posizione normale, causando disagio e altri problemi.

Ognuna di queste condizioni richiede una valutazione e un trattamento specifico, che può variare da opzioni conservative a interventi chirurgici, a seconda della gravità e dell’impatto sulla qualità della vita.

Utero retroverso

L’utero retroverso è una variazione anatomica in cui è inclinato all’indietro verso la colonna vertebrale anziché in avanti verso la vescica.

Questa condizione è abbastanza comune e si verifica in circa il 20-30% delle donne.

Nella maggior parte dei casi, l’utero retroverso è una caratteristica congenita e non comporta complicazioni o sintomi.

Tuttavia, in alcuni casi, può essere associato a:

  • dolore durante i rapporti sessuali;
  • dolori durante il ciclo mestruale;
  • raramente, problemi di fertilità.

L’utero retroverso può anche essere il risultato di condizioni come l’endometriosi, fibromi, o cicatrici post-chirurgiche che modificano la posizione dello stesso.

Di solito, questa condizione non richiede trattamento a meno che non sia associata a sintomi o complicazioni.

Miomi uterini

I miomi uterini, noti anche come fibromi, sono tumori benigni che si sviluppano nelle pareti muscolari dell’utero. Queste crescite non cancerose sono tra le patologie ginecologiche più comuni nelle donne in età riproduttiva.

I miomi variano notevolmente in dimensione, da piccoli noduli quasi impercettibili a masse grandi che possono distendere e ingrandire l’organo.

Molti miomi non causano sintomi e possono essere scoperti solo durante un esame pelvico di routine o un’ecografia.

Tuttavia, in alcuni casi, possono causare sintomi quali:

  • periodi mestruali abbondanti e prolungati;
  • sanguinamento tra i cicli;
  • dolore pelvico o lombare;
  • pressione o pesantezza nella parte bassa dell’addome;
  • difficoltà o dolore durante i rapporti sessuali;
  • in alcune circostanze, complicazioni durante la gravidanza.

Il trattamento dei miomi dipende dalla loro dimensione, posizione, dai sintomi e dai piani di gravidanza della donna.

Le opzioni di trattamento possono includere:

  • farmaci per controllare i sintomi;
  • intervento chirurgico per rimuovere i miomi;
  • in situazioni estreme, la rimozione dello stesso.

Tumori dell’utero

I tumori dell’utero possono essere sia benigni che maligni.

I tumori benigni, come i miomi, sono comuni e di solito non si trasformano in cancro.

Tuttavia, l’utero può anche essere colpito da tumori maligni, il più frequente dei quali è il carcinoma dell’endometrio, che origina dal tessuto che riveste l’utero.

Questo tipo di cancro si manifesta spesso con sanguinamento vaginale anormale, specialmente dopo la menopausa, e dolore pelvico.

I fattori di rischio per il carcinoma dell’endometrio includono:

  • l’età avanzata;
  • l’esposizione prolungata agli estrogeni;
  • l’obesità;
  • il diabete;
  • una storia familiare di sindrome di Lynch o cancro dell’endometrio.

La diagnosi precoce è fondamentale per un trattamento efficace e spesso si basa su biopsie endometriali, ecografie e, in alcuni casi, esami di imaging più avanzati.

Il trattamento dipende dallo stadio del cancro e può includere chirurgia, radioterapia, chemioterapia o terapie ormonali.

Prolasso uterino

Il prolasso uterino è una condizione in cui l’utero scende o sporge nella vagina a causa del cedimento dei muscoli e dei legamenti pelvici che lo sostengono.

Questo disturbo è più comune nelle donne che hanno partorito o che sono in post-menopausa e può variare da lieve a grave.

I sintomi del prolasso uterino possono includere:

  • sensazione di pesantezza o tiraggio nella pelvi;
  • protrusione evidente dalla vagina, specialmente con un prolasso più avanzato;
  • disagio o dolore durante i rapporti sessuali;
  • difficoltà durante la minzione o l’evacuazione;
  • problemi con l’incontinenza urinaria.

Il prolasso uterino si verifica spesso gradualmente e può peggiorare nel tempo.

La prevenzione e il trattamento possono includere esercizi di rafforzamento del pavimento pelvico, come gli esercizi di Kegel, e l’uso di un pessario, un dispositivo inserito nella vagina che sostiene l’utero.

In casi più gravi, può essere necessario un intervento chirurgico per ripristinare la posizione normale dell’utero o, in alcuni casi, procedere con l’isterectomia, la rimozione dell’utero.

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